Paolo Nelzi D5

18/03/1964

Piemonte

Almese (TO)

Ho scelto un percorso tecnico perché fin da giovane sentivo una forte inclinazione per la progettazione e la creatività. Ho frequentato la scuola per disegnatore meccanico, che mi ha dato basi solide e un metodo rigoroso. Successivamente, su consiglio della mia famiglia, ho seguito anche un corso per agenti di commercio: una scelta che mi ha aperto al mondo del business e delle relazioni, facendomi scoprire capacità che non pensavo di avere.

Da ragazzo costruivo rampe senza un vero obiettivo, semplicemente per divertirmi con gli amici. In breve tempo, però, quelle “costruzioni da cortile” sono diventate veri e propri progetti, al punto che iniziai a realizzare piste da skate anche quando già lavoravo come agente di commercio. È stato uno dei primi momenti in cui ho capito che la creatività e la tecnica potevano convivere nella mia vita — e che spesso le passioni ci indicano la direzione giusta molto prima che ce ne accorgiamo.

La mia prima grande passione è stata lo skateboard. Negli anni ho poi scoperto il surf, una passione che mi ha portato a viaggiare in tutto il mondo alla ricerca delle onde migliori: dal Sud-est asiatico all’Australia, dalla California al Sud America. Il surf, per me, non è mai stato solo uno sport ma un autentico stile di vita.

A questo si affiancano snowboard e sci, due discipline che mi permettono di godere della montagna, lo yoga e la meditazione.

Il viaggio, infine, è una costante: ogni destinazione arricchisce la mia visione del mondo e alimenta la mia creatività.

Sono guidato da tre valori fondamentali: passione, curiosità e libertà. Ho sempre cercato di trasmetterli anche ai miei tre figli, insieme all’importanza dell’impegno e della possibilità di seguire le proprie inclinazioni.

Credo nella crescita continua, nell’equilibrio interiore e nel valore dell’esperienza condivisa. Per me vivere libero di decidere è uno dei beni più preziosi, e oggi sento la responsabilità di usare questa libertà per aiutare gli altri a scoprirla dentro di sé.

Il mio sogno è aiutare altre persone a trovare la propria libertà, proprio come è successo a me. Zero rappresenta la sintesi naturale del mio percorso: unisce tecnica, esperienza commerciale, creatività, spirito di ricerca e una nuova passione per la formazione.

Voglio continuare a imparare, mettermi in gioco e condividere ciò che so con chi desidera crescere ed evolvere.

Il mio obiettivo è contribuire a costruire quella che chiamo intelligenza infinita: un sapere condiviso, in costante evoluzione, capace di generare consapevolezza e libertà.

Follia è fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati diversi.

Paolo conosce Zero nel 2021 grazie a un caro amico, Giordano Platinetti. Era una domenica pomeriggio, dopo una giornata di snowboard, quando durante un semplice aperitivo Giordano lo guarda e gli dice: “Fammi vedere le tue bollette.” Un invito diretto, quasi bizzarro, che però per Paolo rappresenta l’inizio di qualcosa di più grande. Da quel momento non ha più avuto dubbi: ha deciso di seguirlo, spinto dall’energia che leggeva nei suoi occhi e dalla sensazione di trovarsi davanti a una nuova avventura.

Ciò che lo affascina fin da subito è l’idea di poter migliorare la propria vita e di poterlo fare in un territorio — Torino — dove non esistevano ancora grandi organizzazioni. Con il tempo, Paolo comprende che questa è la sua strada. Non è stato un cambiamento immediato: trasformare la propria identità e costruire una nuova professionalità richiede anni, ma lui sa che Zero lo avrebbe cambiato profondamente. Oggi, infatti, la sua soddisfazione più grande è portare altre persone al successo. Niente lo gratifica quanto vedere i propri collaboratori evolvere, scegliere, crescere consapevolmente.

Paolo consiglia Zero a chiunque purché sia “vivo dentro”, perché non è un progetto per tutti: è per chi ha voglia di perseverare, di affidarsi, di credere fino in fondo. Ai nuovi arrivati suggerisce di non mancare mai agli eventi, di seguire la via con disciplina e dedizione. A chi è indeciso, invece, dice una sola cosa: decidere. Perché davanti a un bivio, ciò che conta davvero è scegliere chi si vuole diventare.

Gli eventi formativi come Change Your Life e New Horizon rappresentano per lui momenti fondamentali di trasformazione: ogni volta torna a casa con energie nuove, consapevolezze diverse e strumenti che lo aiutano nella crescita. Per Paolo, i formatori nati dentro Zero sono la prova vivente di ciò che questo progetto può fare; ascoltarli significa sentirsi cambiare, passo dopo passo.

Il palco lo affascina e lo attira profondamente, anche se sa di dover ancora fare esperienza. La sfida più grande, per lui, è riuscire a trasmettere ciò che sente dentro. La soddisfazione più grande sarà ispirare qualcuno, anche solo una persona, perché è così che si accendono nuove possibilità.

Raggiungere la carriera D5 per Paolo è stato un momento particolarmente significativo. Quando ha iniziato questa attività, si diceva dentro: “Sarò la prima D5 a Torino.” E oggi quel pensiero, che era già scritto nel suo inconscio, si è realizzato. Ma per lui il vero valore non è il traguardo, bensì il viaggio che lo ha portato fin qui.

Ha un rapporto straordinario con la sua squadra: lavorano tutti insieme, uniti da un unico obiettivo, e ciascuno dà il massimo. Paolo crede che essere un esempio non significhi parlare, ma agire. Per questo lavora costantemente su sé stesso, consapevole che il miglior modo per ispirare gli altri è mostrare coerenza nei fatti.

Guardando al futuro, è curioso e affamato di ciò che arriverà con la carriera Infiniti. La immagina come una grande onda emotiva, capace di travolgere e motivare tutti, e oggi più che mai non vuole che questa avventura finisca. Vuole di più, per sé e per tutta la sua squadra: crescere insieme, spingersi oltre, e aprire nuove possibilità a chi deciderà di seguirlo.